Quando al Santa Cecilia salì sul palco Anna Bonomolo e il teatro si accese di emozioni

1Fresca, briosa, elettrizzante, ma anche calda, accattivante. Così si è presentata  al pubblico Anna Bonomolo con il suo “Jazz’n progress”, facendo letteralmente venire giù il Teatro Santa Cecilia.

Una location eccezionale per una formazione eccezionale, ensemble già provato e affiatato dall’essere amici prima che artisti e musicisti. Con lei, su questo palco esclusivo, Diego Spitaleri (piano), Luciano Monterosso (armonica blues), Fabio Lannino (basso), Germano Seggio (chitarra) e Sebastiano Alioto (batteria). Una performance unica, quella che hanno offerto nella stessa formazione che ha accompagnato il mini tour di Sara Jane Morris, coinvolgendo il pubblico in un viaggio “new soul”, pieno di influenze blues e jazz.

Emozioni a fiori di pelle che, dopo essersi fermate per un attimo in superficie, affondano senza dare scampo, puntando dritto al cuore per lasciare quasi stremato l’attento spettatore. A renderlo possibile non solo la versatile bravura della band, ma anche e soprattutto la voce graffiante e sensuale  di Anna Bonomolo, grazie alla quale ogni volta è come fare un viaggio nel tempo e nelle emozioni pure.

Ecco, dunque, un  susseguirsi di brani, incalzanti e coinvolgenti, da “Fragile” di Sting a “Feeling Good” di Nina Simone, dalla magica “Why”, resa ipnotica dalla spettacolare Annie Lennox degli Eurythmics , a “Teardrop” dei Massive Attack , sigla dell’amata serie televisiva “Dottor House”.

Un repertorio srotolato in maniera incalzante, con la sottolineatura della stessa Bonomolo rispetto al suo amore per uno specifico genere musicale.

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Anna Bonomolo

«Ho cominciato con la musica pop, ma la mia grande passione è sempre stato il gospel Con gli “Spiritual Ensemble” c’è un’esperienza emblematica in tal senso. Nel nostro percorso abbiamo incontrato tanti musicisti americani che ci hanno insegnato cos’è veramente il gospel: non la musica in se stessa ma un atteggiamento, un modo di porgersi, sentire e far arrivare ciò che si sta cantando. Negli anni ’70, Donny Hathaway, grande cantante soul, scrisse una canzone che ha voluto essere il testamento lasciato alle persone care, senza le quali niente avrebbe potuto essere quello che è. S’intitola “A song for you” e ve ne faccio dono».

E mai regalo fu più apprezzato dai fan della band di Anna Bonomolo, anche in questo caso capace di traghettare  tutti in un’atmosfera d’altri tempi,  in cui tutto era speciale e unicamente magico.

Una serata, quella che ha inchiodato sulle sedie i fan di Anna Bonomolo, la cui tensione non è mai calata, dall’inizio alla fine, dando modo a ognuno di vivere un’escalation di emozioni, regalata anche da brani come “Roxanne” dei Police, “Round midnight” di Ella Fitzgerald e una versione tutta personale di “Unchain My Heart” che non ha fatto assolutamente rimpiangere l’esecuzione di un Joe Cocker nel pieno della sua forma musicale. Per non parlare della partenopea “A me me piace ‘o blues” che ha fatto credere, anche solo per un attimo, che sul palco ci fosse proprio l’amatissimo Pino Daniele.

per pezzoUn vero e proprio evento, si è ormai capito, il cui pubblico avrebbe voluto replicare sin da subito, non abbandonando l’atmosfera creatasi, anche grazie al “Santa Cecilia”, una delle due sedi in cui opera la Fondazione “The Brass Group”, che in questo momento non naviga certo in buone acque.

«Indipendentemente dal fatto di essere o meno musicistiha sottolineato la Bonomoloper noi palermitani questo è un luogo importante. Abbiamo una delle orchestre jazzistiche più importanti d’Europa, guidata dal maestro Ignazio Garsia e da tutta la sua organizzazione, e ce ne dimentichiamo. Quello che chiedo a tutti noi è di sostenere questa realtà con tutte le nostre forze, frequentando numerosissimi questo luogo. Con la vostra presenza oggi ci avete fatto felici, ma ci potreste fare ancora più felici».

Un invito che ha puntato a toccare il cuore di chi la musica la ama e comprende profondamente il suo potere taumaturgico, forte e determinante in eventi come quello che si è tenuto. Altro piccolo diamante nel curriculum di questa band, ma anche pietra miliare nel panorama musicale palermitano.

Aurora Della Valle

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