Da Libera per ricordare il Barone Antonio D’Onufrio, ucciso dalla mafia 25 anni fa

barone 2“Per non dimenticare. Un uomo d’altri tempi: il Barone Antonio D’Onufrio” è il titolo dell’incontro dedicato alla memoria, che si svolgerà alle 18 di sabato 15 marzo, alla “Bottega dei Sapori e dei Saperi delle legalità” di Libera, in piazza Castelnuovo 13. A una settimana dal consueto appuntamento che l’associazione presieduta da don Luigi Ciotti dedica ogni anno alla memoria e all’impegno, in ricordo di tutte le vittime di mafia, questo momento vuole rendere il giusto onore a una figura del tutto dimenticata.

L’ ex capo della polizia, Antonio Manganelli, così lo descrisse: “E, questo patrimonio di possibili informazioni e informatori venne fuori da un sottufficiale, che all’epoca collaborava con il Dottore Montana. Mi pare si chiami Belcamino, il nome di questo barone D’Onufrio, che era persona non coinvolta in fatti di mafia e, quindi, che nulla poteva raccontare su cose di mafia, perchè non faceva parte del mondo criminale; però, era un amico del Dottor Montana, era un tifoso delle Istituzioni, era vicino alla Polizia, avrebbe voluto fare chissà che cosa per cambiare il mondo in meglio e per…un idealista insomma”

Aveva solo 39 anni, Antonio D’Onufrio, quando venne ucciso, il 16 marzo del 1989, in una stradina del quartiere Ciaculli con un’esecuzione esemplare: dopo una raffica di mitra, un colpo di pistola in bocca. La firma di Cosa Nostra sui cadaveri di chi ha “parlato troppo”.

All’evento di sabato prenderanno parte: Giovanni Pagano, coordinatore provinciale di Libera Palermo; Vittorio Costantini, segretario nazionale del Siulp; il consigliere comunale Fausto Torta, presidente della V Commissione Attività Culturali; Isidoro Farina, presidente della “Football Club Antimafia”. Interverranno i familiari di Antonio D’Onufrio: il figlio Giuseppe, la sorella Beatrice, la moglie Tiziana Poplavsky.

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