Intitolazione scuola al giudice Antonino Saetta e al figlio Stefano, vittime di mafia

Antonino-e-Stefano-SaettaIl plesso di Scuola Secondaria di I Grado, in via Palagonia 12, a Palermo, verrà intitolato al giudice Antonino Saetta (presidente della prima Sezione della Corte di appello di Palermo) e al figlio Stefano, entrambi vittime di mafia. La cerimonia avrà luogo a partire dalle ore 10 di venerdì 21 marzo, in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie.

Antonino Saetta era un magistrato originario di Canicattì, in provincia di Agrigento. Uomo integerrimo, pagò con il prezzo più alto il rifiuto di piegarsi alle pressioni della mafia, che voleva ribaltare in appello un verdetto contro Cosa nostra. Si trattava del processo relativo all’uccisione del capitano Basile, che vedeva imputati i nuovi boss emergenti Giuseppe Puccio, Armando Bonanno e Giuseppe Madonia. In primo grado erano stati assolti tutti, ma in appello vennero condannati alla massima pena. Il 25 settembre 1988, pochi mesi dopo la conclusione del processo e a distanza di pochi giorni dalla deposizione della motivazione della sentenza, il giudice Saetta viene assassinato insieme al figlio Stefano in un agguato mafioso, lungo la statale Agrigento-Caltanissetta, su quella stessa strada dove, due anni dopo, sarà ucciso Rosario Livatino. Sul luogo dell’omicidio furono trovati oltre un centinaio di bossoli e persino una mitraglietta da guerra, a testimoniare la ferocia con la quale i killer si accanirono contro le due vittime. Il delitto, come sarà accertato dagli inquirenti, fu deciso da Totò Riina, che volle così punire chi aveva “osato” condannare gli assassini di efferati omicidi e soprattutto scongiurare la ormai certa nomina di Saetta a presidente del Maxiprocesso d’appello ai vertici di Cosa nostra. Per la morte di Antonino e Stefano Saetta sono stati condannati all’ergastolo con sentenza definitiva i boss Riina e Francesco Madonia, in qualità di mandanti, e Pietro Ribisi, esecutore materiale (insieme ad altri criminali dell’agrigentino che nel frattempo erano stati uccisi), esponente della famiglia mafiosa di Palma di Montechiaro. Va detto che, sebbene fosse chiaro a tutti la matrice mafiosa del duplice omicidio, l’inchiesta a carico di ignoti fu inizialmente archiviata. Bisognerà attendere fino al 1995, perché venga riaperta, grazie a due giovani pm della Procura di Caltanissetta, Antonino Di Matteo e Gilberto Ganassi.

La morte di Antonino Saetta, purtroppo, viene spesso dimenticata. Eppure si tratta del primo magistrato ucciso in Italia, colui che ha sempre lottato in prima linea contro lo strapotere della mafia, che ha inflitto l’ergastolo a Michele e Salvatore Greco.

Giorno 21, verrà scoperta una targa alla presenza di diverse Autorità, per ufficializzare l’intitolazione del plesso scolastico ad Antonino e Stefano Saetta. A seguire, presso la sede centrale “Giotto” (in via Giotto, 41) si terrà una tavola rotonda con la partecipazione di: Sonia Alfano, presidente della Commissione Europea Antimafia; Vincenzo Oliveri; presidente della Corte d’appello di Palermo; Leonardo Guarnotta, presidente del Tribunale di Palermo; e Francesco Messineo, procuratore capo della Repubblica di Palermo.

Matilde Geraci

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